Stats Tweet

Egmont, Lamoral conte di.

Capo dell'insurrezione antispagnola nei Paesi Bassi. Secondogenito del conte di Egmont, Giovanni IV, e di Giovanna del Lussemburgo, principessa di Grave, alla morte del fratello maggiore, Carlo, nel 1541, ne ereditò i titoli aggiungendovi, nel 1553, quello di principe di Grave, concessogli dall'imperatore Carlo V per servigi resi all'imperatore asburgico. Nel 1544 aveva sposato la sorella dell'elettore palatino-renano Federico III e due anni dopo veniva nominato cavaliere del prestigioso Ordine del Toson d'oro. Partecipò poi, come comandante della cavalleria fiamminga, alla guerra franco-spagnola, riportando importanti vittorie per la Spagna. Nominato governatore e comandante generale delle Fiandre e dell'Artois (1559) e membro del Consiglio di Stato per il governo dei Paesi Bassi, sostenne la causa dei propri connazionali. A partire dal 1561, insieme con Guglielmo d'Orange e altri esponenti della nobiltà, si adoperò per rovesciare il cardinale Granvelle che impersonava l'assolutismo regio spagnolo nei Paesi Bassi. Nel frattempo, predicatori calvinisti erano riusciti a sfruttare le crescenti tensioni sociali esistenti nel Paese e, oltre alla borghesia, anche la piccola nobiltà aveva cominciato a seguire il movimento riformatore. Per quanto cattolico egli assunse la difesa dei diritti dei Paesi Bassi nei confronti della Corona spagnola e nel 1565 si recò a Madrid per esporre le richieste della nobiltà olandese e per ottenere da Filippo II una revisione della rigida politica spagnola nei Paesi Bassi, e soprattutto la riduzione dei poteri del tribunale dell'Inquisizione. Non ottenne quanto richiesto, e ritornato in patria, partecipò alla costituzione, nel 1566, della Confederazione dei nobili fiamminghi, ma poi fu tra coloro che giurarono nuovamente fedeltà al re Filippo II. Deciso a ristabilire la propria autorità, inviò nei Paesi Bassi il duca d'Alba (aprile 1567) al comando di un potente esercito. Tra le prime decisioni del "duca di ferro" vi fu quella di punire i capi della rivolta per il reato di lesa maestà. In settembre, nonostante il privilegio derivatogli dall'appartenenza all'Ordine del Toson d'oro, E. fu arrestato e deferito a un tribunale appositamente costituito, detto il "consiglio dei torbidi" o "consiglio di sangue", che processò e condannò contemporaneamente circa dodicimila persone ree di aver preso parte alla sommossa dell'anno precedente. Quando nel 1568 il principe d'Orange, che si era rifugiato in Germania con altri nobili olandesi, mise insieme un esercito e penetrò nei Paesi Bassi, il duca d'Alba, come risposta, fece giustiziare sulla piazza del mercato di Bruxelles E. e numerosi altri nobili prigionieri. Le vicende della vita di E. ispirarono a Goethe, che vide in lui l'eroe della libertà e dell'indipendenza olandese, la tragedia intitolata al suo nome (1788), che venne poi musicata da Beethoven (Castello di La Hamide 1522 - Bruxelles 1568).